Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria


Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria


BEATA CATERINA TROIANI


“Il Signore mi fece intendere volere da me

cosa alla sua maggior gloria

e salvezza delle anime”

(Beata Caterina Troiani)


“Missionaria in clausura, contemplativa in missione". Con questa semplice espressione, Giovanni Paolo II ha delineato l’essenza della vita della Beata Madre M. Caterina Troiani, il 14 aprile 1985, giorno della sua beatificazione. Questa frase, infatti, riassume il dinamismo di questa straordinaria donna, continuamente tesa alla contemplazione e insieme alla missione. Due poli opposti che nella sua vita riescono a fondersi e a conciliarsi in un’unica identità, quella della “Contempla-Azione”.

Costanza Troiani, questo il suo nome di battesimo, nacque il 19 gennaio 1813 a Giuliano di Roma, in provincia di Frosinone. Cresciuta nell’ambiente del Conservatorio delle Monache della Carità sotto la Regola di S. Chiara, ha respirato e vissuto quotidianamente la spiritualità francescana.

All’età di sedici anni decide di abbracciare la vita religiosa, cambiando il nome in Suor Maria Caterina di S. Rosa da Viterbo; l’anno successivo emetterà i voti con la sua professione religiosa, nello stesso Monastero.

Pochi anni dopo, Dio le fa intendere di volerla disponibile per la conversione di “popoli d’oltremare”. La risposta di Caterina a questa chiamata è totale e assoluta. Di fronte a questa profonda svolta, ella si abbandona completamente alla volontà di Dio, continuando con serenità la sua vita claustrale. Nello stesso tempo coltiva questo nuovo carisma, che la chiama a stare in Cristo crocifisso e annunciare il Vangelo ad gentes.

Sua necessità costante è quella di immergersi nella presenza di Dio e di rendersi conforme allo Sposo Crocifisso e studia assiduamente il modo per farlo conoscere e attirargli sempre più anime.

Per realizzare il dono della nuova chiamata di Dio, occorreranno ben ventiquattro anni di attesa dolorosa, ma feconda in cui il Signore la forma attraverso la sofferenza, la purificazione interiore e il buio della fede.

Soltanto nel 1859 Sr. M. Caterina, insieme ad altre cinque suore, riesce a partire alla volta dell’Egitto per aprire un monastero.

Appena giunte le monachelle si rendono conto della emergenza educativa delle fanciulle e della insostenibile situazione in cui versano le morette schiave e i bimbi abbandonati. Spinte dall’ardore per la salvezza delle anime, si adoperano fin dai primi giorni all’accoglienza e alla cura di questa categoria di bisognosi, donandosi senza riserva alcuna. Si dedicano all’ educazione e all’ istruzione delle fanciulle di qualsiasi colore, nazione e religione.

Anni dopo, la nuova Istituzione viene costituita canonicamente con il nome di “Terziarie Francescane del Cairo”. Madre M. Caterina sarà la Superiora e l’animatrice instancabile e convinta di questa nuova impresa, che veniva incontro alle sue segrete aspirazioni. In tutti gli anni, in cui guidò la nuova Fondazione, allargò la sua Opera con nuove Case per l’assistenza e l’educazione delle infelici “morette”, delle fanciulle abbandonate, che diversamente sarebbero destinate agli harem turchi.

Madre M. Caterina conclude la sua laboriosa vita terrena in Cairo, il 6 maggio 1887, a 74 anni, tra il compianto unanime di cristiani e di musulmani, dai quali veniva affettuosamente chiamata la “Mamma bianca”. Dal 3 novembre 1967 la sua salma riposa nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria, annessa alla Casa generale di Roma. Viene beatificata il 14 aprile 1985 da Giovanni Paolo II.

L’Opera avviata da Madre M. Caterina, nel tempo si è diffusa in tutto il mondo, dagli USA al Brasile, dalla Cina all’Africa, concretizzandosi nell’ Istituto, che dal 1950 ha assunto la nuova denominazione di: “Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria”. Anche oggi, come allora, le sue Figlie sono chiamate ad andare "a tutte le genti", per annunciare il Vangelo con spirito itinerante e penitente, inserendosi nella storia e nella tradizione dei popoli, promuovendo il dialogo ecumenico e interreligioso, e collaborando nella pastorale locale.

L'umiltà

“Un passo nella
direzione sbagliata
è meglio che star fermo

tutta la vita!
Non si cresce

senza rischiare,
non si arriva lontano

se tutto deve quadrare….
Con la fiducia

puoi camminare,
puoi cadere e anche rialzare.
La novità è nella creatività,
l’acqua stagnante

che frutto ti dà?
Tutto è relativo,

solo Dio no.
Non sei onnipotente amico,
limitato, fragile,

ma assoluto no.
Accogliere queste parole

con umiltà,
fa di te

un campione di santità.
Non ti giudico adesso,
se vuoi fare lo stesso.
Abbi fiducia nell’altro,
non temere il confronto.
La tua verità è un tassello
e si completa

con quella del fratello.
E’ giunto il momento

che si sveli l’isolamento,
di chi ha paura di parlare
perché è proibito sbagliare!
Un solo Dio

senza difetto
e tu amico

non sei perfetto.
Alla verità

si giunge piano piano,
non temere

chi crede di volare
come un aeroplano.
La superbia

è la peggior nemica!
Dai retta a me:

l’umiltà,
fattela amica!”

Sr M. Rosanna della Trinità